Onde cerebrali e meditazione
Il mese scorso, durante un training, ho potuto ascoltare un discorso di Osho. Si è così impresso che mi sta accompagnando ancora nelle mie riflessioni. Esso ha dato l'impulso a cercare di capirne di più su come la meditazione venga vissuta dal cervello.
Il titolo di quel video è "L'illuminazione è proprio dietro l'angolo". Per chi volesse ascoltarlo, si può acquistare a questo link.
In questo discorso, Osho parte dalla considerazione che esistono 4 stati di coscienza. Il più alto è l’illuminazione definito come il quarto o Turiya. Lo stato in cui sei veramente risvegliato. Osho fa un elogio di Patanjali, come il primo e incontestato scienziato dell'anima.
Lo stato di illuminazione lo possiamo solo intuire, partendo dagli altri.
Possiamo accorgerci degli altri stati in cui siamo immersi. Essi sono gli stati dell’uomo meccanico.
Stati di coscienza
Il primo è quello di sonno. Lo conosciamo tutti. Ogni notte lo sperimentiamo, e anche ogni volta che il nostro corpo crolla e chiede riposo.
Il secondo è quello di sogno durante il sonno. Avviene in modo inconscio l'elaborazione psichica dei nostri vissuti.
Il terzo è quello che noi chiamiamo veglia cosciente che è anch'esso uno stato di buio. Vediamo e accogliamo solo ciò che i nostri pregiudizi, giudizi e credenze ci consentono di vedere. Vediamo con gli occhi della mente che contiene i programmi sociali e della nostra famiglia. Contiene anche i programmi che chiamiamo personalità. Quest'ultima è il massimo filtro e ci consente un'esperienza parziale della vita.
La meditazione come via per illuminare la nostra vita
Meditare porta, quindi, ad accorgersi che quando si è coscienti, si è in un particolare stato di sogno. In questo sogno ad occhi aperti, si è coinvolti nel fare qualcosa. E mentre facciamo, i pensieri si insinuano e ci allontanano dal reale. Ci separano del presente che accade sotto i nostri occhi e i nostri sensi. Diventiamo automatici. Diamo per scontato il nostro modo di agire, di sentire, di percepire.
Tutti i nostri sensori vitali si attenuano. Siamo in un luogo e ne vediamo solo i particolari che la nostra mente-filtro ci fa vedere.
Sto facendo qualcosa e mi trovo a pensare a ciò che dovrò fare nel pomeriggio. Sto lavando i piatti e mi trovo nel passato a pensare a cosa avrei dovuto fare di diverso da ciò che ho fatto. Mi trovo a rimuginare sui miei desideri e su ciò che va e ciò che non va nella mia vita.
A un osservatore esterno, sembra che io sia qui e ora. In realtà, sono lì e allora!
Chi si avvicina alla meditazione deve comprendere questo: che ad occhi aperti sta comunque dormendo. L’attività della meditazione porta a risvegliarci. Lo stare nel qui e ora, senza passato e senza futuro che ti distrae, è l’unico stato in cui tu puoi illuminare (vedere meglio e nella sua totalità) ciò che ti circonda.
È lo stato in cui i tuoi filtri rispetto alla realtà sono scomparsi. Ecco perché Osho dice in quel discorso che l’illuminazione è proprio dietro l’angolo. Con la meditazione continui a svegliarti dal sonno profondo in cui sei immerso.
Stati di veglia ed effetti della meditazione
Le tecniche inventate da Osho sono più adatte dei metodi tradizionali. Esse sono rivolte all'uomo contemporaneo, che vive costantemente nel desiderio e nella frustrazione. Praticare una meditazione attiva di Osho riporta velocemente calma nel cervello. (Se vuoi conoscere le tecniche di Osho, vai alla nostra pagina del sito: clicca qui)
Infatti, la meditazione ha un'influenza sulla nostra attività cerebrale. Ci permette di contattare la nostra creatività, la nostra calma interiore, ci permette di connetterci con il nostro sé. Ci permette di creare le condizioni per vedere meglio e illuminare le nostre vite.
La scienza ha provato gli effetti della meditazione sul nostro cervello.
Le onde e i lobi cerebrali coinvolti
Come tutto nella vita, anche il cervello ha un’attività yin-yang che si traduce in onde. È un’attività elettrica, che produce 5 onde cerebrali con frequenze diverse. Esse denotano diversi stati di sonno-veglia e sono classificate in questo modo:
Si comprende come la meditazione faccia bene al cervello. Se stiamo costantemente in zona Gamma o Beta non può esserci rilassamento. Siamo in zona da tranquillante!
Cosa avviene durante la meditazione
Vediamo come cambia il coinvolgimento del nostro cervello durante la meditazione.
Ogni emisfero cerebrale è strutturato in quattro aree associative. Ogni area associativa è connessa a un particolare lobo del cervello. La figura allegata può aiutarti a individuarne la posizione.
1. il lobo frontale è deputato all’attenzione
2. il lobo parietale presiede alle attività di orientamento
3. Il lobo temporale è associato alla visione
4. il lobo occipitale si occupa dell’attività associativa verbale-concettuale.
Quando meditiamo, il cervello passa a produrre onde Alfa e Theta. L’attività elettrica si riduce e quindi abbiamo un’escursione tra i 4 e i 14 Hertz. Siamo ricettivi e possiamo entrare nell’osservazione.
Ampliamo i confini del tempo e dello spazio collegati al lobo parietale (area dell’orientamento). In tale parte del cervello, noi elaboriamo la distinzione tra ciò che è Sé e ciò che è diverso dal Sé. Dissolviamo in altre parole i confini del nostro Sé e sentiamo armonia con il tutto
L’attività di attenzione/tensione, tipica del lobo frontale, si riduce. La meditazione ci porta a osservare i fenomeni interni oppure un suono o il respiro. La capacità di attenzione rilassata viene sviluppata.
Le attività del lobo temporale (associazioni visive) si concentrano sulla visione interiore. Gli eventi della nostra vita possono essere elaborati e possiamo prenderci il tempo per elaborare emozioni e vissuti.
L’area occipitale riduce anch'essa l’attività: non abbiamo necessità di verbalizzare e descrivere ciò che accade. È un’esperienza interiore che fuoriesce dalla necessità di definizione logica e mentale. La mente che vuole definire tutto finalmente ha poco da dire.
La meditazione ci porta a creare sempre più gli stati Alfa e Theta - tra 4 e 14 Hertz - e a vivere una vita meno stressante. Ci porta a migliorare l’attenzione ai fenomeni interni e al significato che essi hanno prodotto per noi. Riusciamo a chiudere i cerchi nel nostro cervello che così elimina la tensione provocata dalle emozioni non elaborate.
Tensione non significa altro che tendere verso qualcosa. Non ha nessun significato negativo di per sé.
Restare in continua tensione è il problema. La tensione più dannosa è quella inconscia, quella che ci porta verso il futuro o verso il passato. Il desiderio è una tensione costante dell’essere umano verso qualcosa che ancora non c'è o non c'è stato.
La frustrazione del desiderio o essere in un costante desiderio ci porta in stati di tensione Beta o Gamma.
Nella stessa situazione ci portano i cerchi del passato non chiusi. La mente gira a vuoto cercando una soluzione che non c'è e il cervello resta in costante tensione.
Purtroppo, l'essere rilassati non ci viene insegnato. Le onde Alfa dovrebbero essere il nostro stato prevalente.
La ricettività, l'ascolto, l'osservazione, il presente dovrebbero essere il nostro stato costante. Le onde Beta dovrebbero essere attivate solo in occasione di particolari sforzi. Le onde Gamma dovrebbero essere attive solo in stati eccezionali.
L'identificazione con il fare, con l'essere attivi e in movimento, con l'essere qualcuno, ci allontana da uno stato di naturale rilassamento e godimento della vita.
La meditazione porta nello stato Alfa. E ci sembra di non fare niente!!! È uno stato sconosciuto ai più. Si è identificati nell’agire per dare significato alla nostra vita. Il significato della vita è nel non agire ovvero agire da uno stato di rilassamento costante.
In realtà, è nella zona delle onde Alfa che si assapora la vita. Se stessimo in un costante stato di onde Alfa forse avremmo raggiunto l’illuminazione. Creare questo stato non è poi così difficile. È questione di pratica. Sarà forse per questo che Osho ci dice che l’illuminazione è proprio dietro l’angolo.
Meditazione, onde Theta e cambiamento
Lo stato di rilassamento ci può fare accedere al cambiamento. Dove avviene il cambiamento nel nostro cervello?
Esso è connesso alla capacità di accedere ai nostri schemi di apprendimento. Negli stati Theta possiamo modificare le procedure del nostro cervello.
Negli stati di meditazione, questo accade regolarmente. Continui ad accedere ai tuoi modelli e schemi di comportamento. Li puoi vedere finalmente. Nello stato normale ad occhi aperti, sei succube di ciò che hai imparato. Per disimpararlo, devi calmare la mente.
L’osservazione senza giudizio porta il cervello prima in uno stato di emersione degli schemi conosciuti e poi in uno stato creativo.
Il giudizio fa parte dell’apprendimento ricevuto. Anche per disinnescare il giudizio si deve entrare in uno stato Theta.
Ecco perché in stato di veglia non si riesce a cambiare con la volontà. Bisogna entrare in uno stato di vigile veglia che è appunto lo stato di meditazione.
La volontà porta a un cambiamento superficiale e pieno di sforzo. I meccanismi profondi restano uguali, nelle profondità delle memorie cerebrali, pronti a riemergere appena perdi il controllo.
Ogni giorno dormiamo dalle 6 alle 8 ore e per tutto il resto del giorno viviamo in uno stato di tensione costante… a meno che non meditiamo.
Meditare ti porta in un altro modo di vedere il mondo e te stesso. Ti porta mano a mano nel presente. È un processo che richiede costanza e dedizione… almeno un’ora al giorno, almeno 10 minuti ogni ora! Non dire che non hai costanza e dedizione. Se ti osservi, le metti solo nella direzione sbagliata: quella delle onde Beta e Gamma.
Metti la meditazione in cima alla lista, ogni mattina… perché l’angolo di cui parla Osho deve essere proprio sotto il tuo naso.
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