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Disciplina una chiave verso la creatività

Essere creativi senza sforzo e con disciplina

In questo articolo, voglio affrontare una domanda che spesso mi viene fatta. Come posso diventare creativo? Come posso sviluppare i miei talenti? Sento di avere doti inespresse: mi indichi un modo, una via per non sprecare la vita?

In effetti, di questo si tratta, se non ci si sente creativi, non ci si sente appagati.

La creatività è il modo che ci ha dato l’esistenza per dare un senso al nostro passaggio su questa terra.

Osho ci dice: fai in modo che quando lascerai questo pianeta esso sia più bello. Per un ricercatore creazione e bellezza si uniscono. Diventano due facce della stessa medaglia.

Alla domanda non c’è che un’unica risposta: sii disciplinato!


Mi immagino che una cosa che tu possa pensare è questa. Disciplina e creatività sono termini opposti. La disciplina evoca regole, rigidità, fatica e sforzo. La creatività evoca sregolatezza, energia scoppiettante, divertimento.

Hai ragione. Sembrano due termini in contrapposizione. Ti invito però a riflettere. L’uomo è un essere abitudinario e pigro. Se resti nelle abitudini, non crei. O meglio crei un mondo ripetitivo e noioso. Oppure all’opposto, un mondo intorno a te, semplicemente disordinato e senza bellezza.

Quindi, per generare la sregolatezza ed entrare nella creatività devi rompere le abitudini. E per non restare nel disordine creativo senza bellezza devi dare una forma alla tua energia.

Ecco che entra in gioco la disciplina.

Il modo ideato per uscire dalle abitudini è stato la disciplina dello sforzo di volontà. Il termine disciplina ci ricorda aspetti marziali, legati alla preparazione dei soldati. Oppure ci riporta alle regole monastiche. Tutto condito con un forte controllo sociale. Esso ti dice: “non sei abbastanza disciplinato”. Oppure: “ti devi impegnare di più”.


Hai la sensazione interna di non esserti impegnato abbastanza. Ti senti inadeguato. E via con ancora più sforzo!

Fino a quando non mi sono imbattuto in Osho, la pensavo esattamente così. Se vuoi creare la tua vita, devi essere disciplinato. Individui i tuoi obiettivi e ti sforzi.

L’idea dietro questo approccio è che ognuno possa essere programmato per ottenere determinati risultati. Ed è l’approccio utilizzato nella nostra società: da bambini ci programmano attraverso la disciplina. Il programma è lo sforzo.

Ci impongono orari, routine, modi di pensare. Vogliono ridurre al minimo il pericolo che diventiamo individui, essere liberi e imprevedibili. Ovvero individui pieni di creatività!


Non lasciamoci sviare. Non dobbiamo pensare solo agli eserciti o ai monasteri per pensare alla disciplina dello sforzo come via. Pensiamo anche a qualcuno che ci è vicino nel nostro mondo spirituale. Un maestro come Gurdjeff, per esempio. Uno dei concetti e delle pratiche della sua scuola come via per il risveglio è quella del supersforzo. Altrimenti cadi nella ripetizione meccanica.

Non c’è scampo. Per essere veri creatori di una vita diversa, bisogna fare i conti con la disciplina.


La buona notizia è che Osho ci ha riportato all’origine di questo termine.


La disciplina torna ad essere l’arte di essere discepoli ovvero di chi impara.

Essere discepoli di Osho e quindi applicare la sua disciplina è un vantaggio. La vera disciplina è l’arte dell’osservazione senza giudizio.

Il bambino è il discepolo per eccellenza. Aperto, pieno di sorpresa, paziente nel riprovare, rispettoso dei propri ritmi.


Essere disciplinati per Osho significa riattivare proprio queste qualità e attitudini.


Se non hai questo tipo di disciplina, non potrai mai essere creativo.

È una disciplina che rompe gli schemi. Si tratta di essere in continuo apprendimento, continua sorpresa. Pura soddisfazione. Pura bellezza.

Ho descritto la disciplina. Come descriverò la creatività? La creatività è la capacità di immaginare un mondo diverso intorno a noi. La creatività non è ancora creazione. Ecco perché le serve disciplina. Essa è un modo di incanalare l’energia per dare forma a quel mondo immaginato.


Esistono due tipi di immaginazione: quella utile e quella inutile.

La seconda è quella in cui siamo spesso impegnati. Siamo in un sogno. Ci immaginiamo di fare cose, mentre ne stiamo facendo altre. Ci immaginiamo che gli altri facciano cose per noi. Siamo ambiziosi: cioè immaginiamo, ma… Questa immaginazione ci tiene separati dalla vita. Siamo sempre da un’altra parte. Semplicemente, nel passato o nel futuro o sull’altro. Mai su noi stessi nel momento presente. Siamo, fondamentalmente, distratti. E perdiamo la vita.

L’immaginazione utile è collegata all’osservazione di sé o del mondo esterno. Guardi l’oggetto, continui a guardarlo. Lo sguardo diventa osservazione. L’oggetto piano piano si trasforma nella tua testa. Lo immagini modificato, con funzioni diverse, se si tratta di un oggetto esterno. Se si tratta di un’emozione o di un pensiero o di un comportamento, incominci a vederne i tratti, i dettagli. Cominci a vederne le cause e la dinamica che ne fa una ripetizione. Inizi a comprendere come è fatto e come può essere modificato nelle parti che lo compongono.

Questa immaginazione è collegata anche all’intuizione. A qualcosa che è già nell’esistenza e che aspetta solo che qualcuno la capti. E quel qualcuno puoi essere tu. Questa immaginazione ha bisogno di spazio, non di una testa piena di condizionamenti.

Come arrivare ad essere creativi e creatori?

Una risposta che ti aspetti è: meditando! Certo. Qui ti voglio dare una guida più specifica. Ti voglio indicare 4 tecniche di meditazione che io utilizzo personalmente come chiave di creatività.

La mia preferita è la meditazione dinamica. Attraverso la dinamica, in poco tempo, ti accorgi delle abitudini di pensiero limitanti. Emergono senza sosta. Ti accorgi delle immagini fisse che muovono la tua vita. Entri in contatto con ciò che ti spinge a ripeterti meccanicamente. Ma soprattutto liberi energia.


Ti puoi accorgere di quanta energia compressa è disponibile dentro di te. Attraverso la tecnica puoi incanalarla, darle un valore. Puoi comprendere che la celebrazione è la chiave per vivere appieno ogni momento.

La meditazione dinamica ti mette in contatto con il creatore dentro di te e con un nuovo modo di percepirti. La fatica è immediatamente e facilmente ripagata dalla sensazione di benessere generale,

La seconda meditazione è la heart chakra. La utilizzo nei momenti in cui ho bisogno di dare un cambio di direzione alla mia vita per via di uno stallo. È la meditazione che più mi mette in contatto con la disciplina e la pazienza. La musica e i movimenti sono ripetitivi.

Eppure c’è un’armonia in questi movimenti disciplinati. É una disciplina piena di attenzione al dettaglio. Attenzione a come muovi la mano mentre si allontana dal tuo cuore davanti a te e a come si riavvicina. Lo stesso vale per il movimento delle gambe.

Ti mette in contatto con le tante direzione che la tua creatività può sperimentare. Ti spinge a combinare gli elementi. Ti mette in contatto con il dare e il ricevere. E, ricorda, viene prima il dare se vuoi ricevere. Non è solo il cuore che attiviamo. È un cuore che porta il seme della creazione, che risiede nel movimento.


La terza, che uso poco, perché ho un terzo occhio sviluppato, è la gourishankar. Una meditazione che utilizzo nei momenti in cui ci sono grossi temi da affrontare. Sento che devo dare una profonda ripulita allo specchio della mente.

Questa meditazione sviluppa la visione interiore e la chiarezza.

La indico a tutti coloro che non si sentono creativi per tirarli fuori da questa credenza. Possono (e dovrebbero) unirla alla dinamica.

La gourishankar. agisce sul terzo occhio che è il nostro centro della visione interiore.


La quarta meditazione che utilizzo è la golden flower. La uso per bilanciare le energie maschili e femminili dentro di me. La creatività è tipicamente un movimento maschile. Il creativo penetra la realtà e la feconda. Questo avviene nella natura e nell’esistenza.

Il creativo ha bisogno di chi provveda a dare forma: il ricettivo, il femminile. Un maschile senza il femminile è puro spreco.

Il femminile si prende cura, nutre, incuba, è paziente, conosce il tempo giusto per la maturazione.

La golden flower ti mette in contatto con queste due energie e le riequilibra.


Nell’inspirazione, immagini che un sole sorga dietro la tua testa. Attraverso l’inspiro tutta la luce si spinge in ogni angolo remoto del tuo corpo. Ricordi quando ho parlato dell’immaginazione utile?

Bene viene attivamente sollecitata. Ogni cellula riceve luce e si attiva.


Nella espirazione, il buio parte dai piedi e arriva fino alla testa. L’elemento femminile – la quiete, la gestazione, la profondità – si comunica alle tue cellule. Sembra buio e in realtà è assorbire la luce nella profondità.

L’equilibrio tra giorno e notte, tra attivo e ricettivo, è memorizzato dalle tue cellule. Con la pratica, vedrai la vita in modo diverso. Alternerai periodi di creazione ed eccitazione, a periodi di attesa, cura e pazienza. Così il nuovo potrà assumere forma.

Riassumendo, la creazione è il risultato di creatività e disciplina. La creatività è frutto di immaginazione utile. Questa deriva dall’osservazione paziente del mondo esterno e del mondo interiore.

La disciplina dell’osservare

La disciplina qui proposta è la coltivazione dell’osservazione tramite specifiche tecniche che si trasferiscono alla vita quotidiana.

Emozioni, pensieri, comportamenti possono essere osservati mentre si manifestano. Essi sono espressione delle tue abitudini. Sta a te trasformare queste abitudini in abilità, in capacità di risposta. Altrimenti resti meccanico.

Il primo atto creativo nella vita di ognuno è rendersi conto di questa meccanicità, una gabbia frutto del condizionamento. È un atto creativo e ci permette di immaginarci diversi da come ci hanno convinto che siamo.

Creare noi stessi è frutto di una serie di atti creativi in ogni momento nel presente. Non possiamo essere creativi se non pratichiamo la meditazione.


Osho non ci ha dato comandamenti e regole. Le religioni tradizionali o gli eserciti richiedono la disciplina comunemente intesa.

Osho ci aiuta ad uscire definitivamente dalle abitudini di infelicità. La normale disciplina crea solo una coperta spessa sopra queste abitudini. Crea una variante dell’essere meccanici e quindi regolati.

Diventa “discepolo”! Sii capace di imparare da te stesso e dalla vita. Non avere timore della disciplina. Usala a tuo favore.


Questo è un articolo a favore della disciplina, chiamiamola “Osho discipline”. È l’unica base perché la tua creatività si trasformi in creazione. Perché prenda forma la tua individualità.

Adesso spetta a te. Ti ho dato alcune indicazioni pratiche. Inserisci la meditazione come qualcosa di essenziale nella tua vita. Esattamente come lavarsi, mangiare, dormire.

Non aggiungerla in coda alla folla di cose da fare, alle relazioni da intrattenere e ai sogni futuri.


Mettila in cima alla lista. Ogni mattina, ogni sera, ogni volta che puoi. Medita… e così sarai il creatore della tua vita! E la vita avrà acquistato un senso! Sarai pieno di gioia e celebrazione… ciò che ti serve è un po’ di costanza… medita ogni giorno più che puoi… Ne vale la pena.


Articolo apparso su Osho Times marzo 2020

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