Cosa può fare un discorso di Osho

Qualche giorno fa mi sono svegliato molto presto. È usuale che le prime luci dell’alba sfiorino i miei occhi e io li apra con piacere.

Mi viene da alzarmi e meditare.

Quando voglio ancora un po’ indugiare sotto le lenzuola, uso la meditazione dell’ascolto. Mi infilo le cuffiette e scelgo una traccia tra le tante che Osho ci ha lasciato.

La base di ogni crescita individuale si basa sull’ascolto, sul saper ricevere l’altro, senza pregiudizi, senza filtri. In particolare, mettersi in ascolto del Maestro significa mettersi di fronte ad un gigante. Qualcuno che ne sa più di te sui temi essenziali e che ha sempre qualcosa da suggerirti per cambiare.

Per questo motivo, ascoltare Osho è per me una meditazione fondamentale.

L’altra mattina è successa una cosa particolare. Ho ascoltato la prima parte di un discorso sui sutra attribuiti a Bodhidarma. Costui ha rinnovato il buddismo in Cina, ed è uno dei massimi maestri dello Zen.

Ogni discorso di Osho è preceduto da una domanda. In questa occasione, venivano indicati i tre veleni di ostacolo all’illuminazione.

La cosa strana di quella mattina è stata che ascoltare Osho mi ha talmente rilassato che sono ripiombato in un sonno dolce e strano. Accadeva che mi risvegliassi per pochi secondi e poi mi riaddormentavo. Ad ogni risveglio nient'altro che una nuova citazione dei tre veleni. Sembrava che il brano non avesse altre parole, come se stesse ripetendo lo stesso mantra.

Mi sono svegliato e riaddormentato almeno 5 volte. Sempre la stessa ripetizione.

Una condivisione entusiasta

È venuta l'ora in cui mi sono dovuto alzare. Dovevo andare a condurre la meditazione mattutina. Mi aspettavano i partecipanti del training base di costellazioni familiari nella buddha hall del centro che ci ha ospitato.

Entusiasta ho raccontato ai partecipanti la storia che mi era appena capitata. Mi sembrava una bella condivisione su ciò che ci impedisce di evolvere e ci tiene piccoli, scontenti e senza gioia nella vita.

Tutti hanno ascoltato con interesse. Alcuni sono corsi a prendere nota. I tre veleni, ostacolo all'illuminazione sono: l’avidità, la rabbia e l’illusione.

Avidità, rabbia e illusione e i sette vizi capitali: un parallelo

Ho subito notato una differenza tra l'approccio della mia religione di nascita e questo approccio. Non si tratta di tre peccati, che ti devi sforzare di evitare. Nella nostra tradizione, tutti siamo stati cresciuti, sapendo dei vizi capitali. Li ricordo. Essi sono avarizia, superbia, lussuria, invidia, gola, ira e accidia. Essi sono considerati un’offesa all’opera di Dio e quindi puniti con l’inferno dopo la morte!

I tre veleni, al contrario, non sono peccati di cui ti macchi, sono veleni per lo spirito!

Non saranno puniti, un giorno o l’altro all’inferno. Non c'è bisogno di aspettare la morte! Se non ti accorgi della loro influenza, vivrai l’inferno qui e ora sulla terra.

L’avidità accade quando vogliamo sempre di più e sempre di diverso, non siamo mai contenti di ciò che ci arriva. La parola ci fa venire in mente il denaro. Ma l'avidità può riguardare il cibo, la conoscenza, l’amore, la sessualità. Ogni ambito della nostra vita può essere terreno di brama senza fine. Non sentirsi mai sazi è essere avidi.

La rabbia è dovuta alla sensazione che ciò che ti accade non avrebbe dovuto accaderti. Sei arrabbiato con la vita per i genitori che hai avuto, per come è andata la tua storia, per il partner che hai scelto. Anche in questo caso, vuoi qualcosa di diverso e la tua energia viene sprecata nelle imprecazioni contro te stesso o la vita.

L’illusione è avere veli davanti agli occhi che ti confondono rispetto a ciò che è reale. Proietti sulla realtà esterna idee e pregiudizi. E ti lasci abbacinare dalla ricerca della fama, del prestigio, dei soldi e da tutti i desideri. Essi sono il motore dell’illusione: la felicità è spostata al momento in cui avrai ottenuto l’oggetto che desideri!

È una fortuna che Osho abbia lascato traccia di sé e dei suoi discorsi. Puoi ascoltare la sua voce e lasciarti rilassare con la vibrazione del suo suono. E in più, in ogni discorso c'è un messaggio per quel particolare momento di vita. Ecco perché il Maestro è il mezzo per eccellenza della tua crescita interiore.

Mi sono chiesto: come mai mi capita di ascoltare queste parole in questo momento della mia vita?

Entrare in meditazione profonda

Avidità, rabbia e illusione... mi sono messo in meditazione. Ho aspettato che dal vuoto venisse un suggerimento. La risposta non ha tardato a manifestarsi.

Mi sono accorto che sto dedicando forse troppo tempo a un tema verso cui provo molta sete di conoscenza. Mi rendo conto che il campo di tale tema è vasto e a ogni angolo c’è un nuovo filone che si apre. E mi ha preso la brama di saperne di più. Quando diventi avido, c'è un'alterazione della tua vita. Tutto gira intorno a quell'oggetto. L'avidità di sapere in questo caso mi stava rendendo cieco rispetto ad altro.

Diamine! Grazie Osho! Per tenere desta la mia coscienza.

Ho poi meditato sulla rabbia. Per fortuna, da questo punto di vista, mi sono trovato tranquillo. Anni di meditazione e soprattutto di Meditazione Dinamica mi hanno ripulito da questo aspetto.

Allora ho passato al vaglio l’aspetto delle illusioni.

Mio dio, ne ho trovate almeno due, entrambe riguardanti il lavoro. L’illusione, l’ho detto prima, è mossa dai desideri. E gli oggetti desiderati sono sempre da qualche altra parte e in qualche altro tempo. Richiedono dedizione. Sono come dei totem cui immoliamo la nostra energia. E hai sotto il naso già tutto che ti può soddisfare.

Mi sono detto: "Grazie ancora Maestro di riportarmi al presente." Ho visto la mia insoddisfazione per certi risultati organizzativi. Ho visto che mi stavo caricando sempre più di tale insoddisfazione. E stavo sognando ad occhi aperti una certa realtà: sarei stato contento solo quando il mio desiderio di un'organizzazione diversa si fosse realizzato. In questo momento, il rimuginio stava prevalendo. Stavo mettendo gli occhiali dell'illusione sulla bella realtà che c'è intorno a me.

Ciò che è successo dopo questa meditazione è che proseguo nel mio progetto, ma con più pace e con un diverso ritmo interiore. Non seguo il ritmo imposto dal desiderio e dall'avidità. Esse portano a sforzarsi, ad alzare la pressione per brama di anticipare i risultati.

Meditazione e illuminazione

Ho voluto condividere questa storia per tre motivi:

Ecco perché la meditazione deve essere in cima alla lista della nostra agenda giornaliera.

Questo insegnamento di Bodhidarma tramite Osho ci dà un grande aiuto. Possiamo restringere il campo della nostra ricerca delle cause del nostro malessere. Siamo noi che creiamo l’inferno o il paradiso, qui sulla terra.

Osho ci insegna a riconoscere i meccanismi distorti della mente e a far riprendere il comando allo Spirito, sede delle nostre qualità naturali.

L’illuminazione viene demistificata. Non è un fatto del domani, non è un paradiso futuro: è qui e ora. L’illuminazione è presenza, massima consapevolezza, è massima attenzione in ogni cosa che facciamo.

Nella mia vita, ad esempio, ho portato la lentezza. Ero identificato nella velocità e nella ricerca di soluzioni immediate ad ogni situazione. Rallentando, ho visto molte più cose e ne ho apprezzato molte che trascuravo.

Sotto la doccia, ho iniziato a sentire l’acqua che scorre. Posso percepire distintamente il suo suono, la sua freschezza o tepore. Posso accorgermi del mio corpo che si rinnova.

Per quanti anni, sono stato preda dei miei pensieri durante questo semplice atto quotidiano. Ero preso dai sogni sui miei programmi per raggiungere gli oggetti del desiderio. Sognavo cosa avrei dovuto dire, cosa avrei dovuto fare, come avrei dovuto comportarmi. Creavo strategie e mancavo il momento presente.

Pensavo di occuparmi della mia vita. Ero molto addormentato.

Da quando conosco Osho ho iniziato a percorrere la strada dell’illuminazione.

Uso di proposito questa immagine. L'illuminazione non è un luogo da raggiungere. È una via che percorri in ogni momento. Ti distrai? L'hai mancata! Ci ho messo tempo a togliere il velo dell'illusione anche all'illuminazione. È facile parlarne e scriverne. Più impegnativo realizzare il qui e ora, percorrere la via.

Il sogno, le identificazioni, i desideri, le emozioni negative sono come le sirene di Ulisse. Ti richiamano e ti riportano nel buio, dove è facile lasciarsi andare e dormire.

La meditazione è più comoda del metodo che aveva scelto Ulisse per non cedere al richiamo del canto delle sirene.

L'esempio di Ulisse è l'esempio della disciplina attraverso la repressione. Ciò che hanno fatto tutte le religioni: creare dei precetti cui ti devi "legare" saldamente per non cedere ai richiami del cosiddetto male.

Per evitare di distrarti dal tuo obiettivo di diventare un uomo virtuoso, hanno inventato il peccato e la punizione eterna.

Non c'è bisogno di legarsi al palo di precetti morali nel procedere nella vita. C'è bisogno solo di attenzione, di restare svegli e vigili.

Osservarsi in ogni gesto sembra spreco di tempo. Questo è l'inganno della mente e dell'ego. Liberarsi da quella sensazione che se ti occupi del momento stai sprecando la vita è l'illusione più grande. Se ti tieni occupato nella tua mente, stai sprecando te stesso.

Questa è una semplice verità che può svelarsi solo dopo che per anni avrai avuto la pazienza di educare la tua mente al presente. E mano a mano che ti dedichi e la tua consapevolezza si espande, senti che lo spirito si riprende il suo posto. E tu vivi sempre più rilassato e naturale.