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Il mio primo incontro con la

meditazione


Testimonianza di Ruha

Vi racconto un po' di me

Mi chiamo Ruha, il mio nome sannyasin, che significa Crescita. In questo nome di discepola sta racchiuso il

senso che vorrei per la mia vita: crescita come viaggio fatto di tanti passi, alcuni a destra, alcuni indietro,

alcuni avanti, alcuni a sinistra, non importa la direzione purché sia un viaggio pieno di esperienze.

Lo studio e poi il lavoro mi hanno portato a cambiare tante case, città e paesi; oggi abito a Ravenna, in una

piccola e accogliente casa dove sto mettendo radici.

Avvenne che...

Ero appena tornata in Italia dopo un lungo periodo trascorso all’estero per lavoro. Camminando per le vie del

centro della mia città mi sono imbattuta in un portone e un’insegna mai vista prima. Cercando sul web,

scopro che è un centro di meditazione e che di lì a qualche giorno avrebbero organizzato una giornata

esperienziale sul respiro. Mi iscrivo con l’idea di riempire una giornata che altrimenti avrei trascorso chiusa in

casa. Non sapevo nulla di meditazione. Non sapevo nulla neppure di Osho, le cui frasi e foto erano un po'

ovunque nei locali del centro. Avevo inconsciamente fatto un passo che avrebbe cambiato la mia vita.

La mia prima meditazione, la prima di quel mattino, è stata la Chakra Breathing. Bocca aperta. Inspiro ed espiro. È facile per me che ho un passato da sportiva, una specie di gara tra me e quel respiro che sento sulle note della musica che accompagna l’esercizio. Ma è del tutto inaspettato quello che succede quando arriva il momento di fermare il respiro e mettersi a sedere in osservazione. Dove sono i pensieri? Cosa è tutto quel silenzio improvviso? C’è un vuoto che non mi aspetto, che mi spaventa ma che mi dà anche una sensazione di sconosciuto riposo. È stato un colpo di fulmine, un amore a prima vista.


All’inizio la meditazione era la medicina giusta per affrontare i momenti di difficoltà, per sgonfiare i problemi, per chetare la mente, per riempire la solitudine. Una medicina contro ogni male. E, come ogni medicina, potevo non prenderla quando le cose andavano bene, quando tutto era come mi aspettavo, come desideravo. Col passare del tempo, poi, la meditazione è diventata una pratica cui non posso rinunciare, qualcosa di vitale come bere e mangiare. Non si tratta più di una cura per i momenti difficili, è diventata una cura per la vita, in qualsiasi fase essa sia. Da quel giorno, quel sabato di primavera, ho fatto della meditazione la mia compagna di vita.

Meditare mi ha portato a...

Se dovessi riassumere in una parola ciò che ha portato la meditazione nella mia vita, la parola sarebbe forse

“centratura”. Non mi riesce semplice spiegare il senso che personalmente attribuisco al termine “centratura”, così vorrei usare qualche esempio per essere più chiara. La meditazione mi porta nella quiete quando sto attraversando momenti di agitazione, mi dona energia quando sto attraversando momenti di fiacca, mi fa vedere prospettive che non ho considerato quando tutto mi pare chiaro, mi fa sentire guizzi di gioia nei momenti di tristezza, mi tiene radicata alla realtà nei momenti di esaltazione. Oggi, in questo preciso momento, la meditazione mi sta aiutando ad allontanarmi dai giudizi, e ogni tanto anche a riconoscere l’ingresso in campo della mente con tutti i suoi condizionamenti. Domani, ne sono certa, la meditazione mi donerà un ulteriore ingrediente per continuare a vivere a pieno il mio viaggio di crescita.

Il mio rapporto col Maestro...

Sono passati parecchi anni tra il mio primo incontro con Osho e il giorno in cui ho sentito di potermi abbandonare all’idea di avere Osho come maestro. Osho, le sue meditazioni, i suoi discorsi e la sua gente mi sono entrati immediatamente nel cuore, sin dal primo incontro. Ma essere una discepola? Impensabile! C’era troppo da mettere in campo: abbandono, devozione, amore, responsabilità, sincerità. Non potevo e non volevo mettere tutto questo nelle mani di qualcun altro che non fossi io.


Poi, molti anni dopo - stavo attraversando un periodo difficile della mia vita, provavo molto dolore a causa della fine di una relazione importante per me - durante una meditazione, ho compreso che avrei ricevuto amore solo nel momento in cui mi fossi aperta e avessi messo in gioco amore per prima.

Insomma: la qualità che ricevi è la qualità che per prima metti in gioco… E con chi iniziare se non con Osho?

È stato in quel preciso istante che ho detto Sì. È il mio maestro.

Oggi Osho è maestro nell’accompagnarmi lungo il viaggio, lasciandomi libera di scegliere la direzione e donandomi tanta fiducia.

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